PROVVEDIMENTI IN CASO DI EVENTO STRAORDINARIO

Il Comandante di un’unità, nel caso si verifichino eventi straordinari (sinistri) tali da pregiudicare la sicurezza a bordo della propria unità (ad esempio un incaglio), ha il preciso dovere di predisporre tutte le misure atte a salvaguardare l’incolumità delle persone imbarcate a qualunque titolo, siano esse membri dell’equipaggio o passeggeri, mediante un tempestivo programma da svolgere nel tentativo di salvare l’unità navale.

La priorità assoluta è quella di prestare soccorso alle persone eventualmente ferite; nei casi più gravi o in quelli di impossibilità ad agire, occorre richiedere soccorso tramite il canale 16 VHF, lanciando se necessario il MAYDAY e contattando il CIRM (Centro Internazionale Radio Medico).

Azioni che il Comandante deve fare nel caso di evento straordinario grave con imminente pericolo di naufragio

• Far indossare a ciascuna persone a bordo il giubbotto di salvataggio;
• Disporre per il salvataggio delle persone, avvalendosi delle dotazioni di sicurezza della nave, e lasciare il segnale di soccorso (MAYDAY);
• Una volta dichiarato l’abbandono nave, far approdare il mezzo collettivo di salvataggio (zattera), verificando che sia equipaggiato con le previste dotazioni di sicurezza, abbandonando per ultimo l’imbarcazione. Il Codice della navigazione punisce severamente chi, preposto al comando di uno scafo (sia esse mercantile o da diporto), non adempie al dovere di adoperarsi per la salvezza della nave, di sovraintendere ai componenti dell’equipaggio o abbandoni la nave prima degli altri;
• Portare con sé il VHF portatile, le carte, i documenti di bordo (es. licenza di navigazione) e la propria patente nautica, nonché tutto ciò che ritenga utile.

Ai sensi del Codice della Navigazione, il comandante dell’unità ordina “l’abbandono” della stessa solo dopo aver accertato di persona che tutti i mezzi suggeriti dall’arte nautica non sono in grado di salvarla.

Verificandosi il caso di rischio reale di affondamento, si può valutare la possibilità di spiaggiare l’imbarcazione previa comunicazione all’Autorità marittima.

Una volta gestita l’emergenza, il Comandante deve denunciare un sinistro entro 3 giorni dall’arrivo in porto (se non ha causato danni a persone) o entro 24 ore dall’arrivo in porto, se l’evento ha interessato l’incolumità fisica di persone; tale denuncia (denuncia di evento straordinario) deve essere fatta all’Autorità marittima del porto di arrivo o a quella consolare del proprio stato, nel caso ci si trovi all’estero.

La denuncia di evento straordinario è obbligatoria anche quando il medesimo non ha coinvolto l’unità, ma ha solo procurato danni fisici a uno o più passeggeri. Per fare un esempio, anche la semplice mancata precedenza durante la navigazione tra due unità navali rientra tra gli obblighi della denuncia di evento straordinario, così come qualsiasi evento si verifichi o si veda in mare.

Qualora l’evento si sia verificato all’estero, la denuncia va presentata all’Autorità Consolare di bandiera presente nel Paese ove l’incidente è accaduto.

In caso di sinistro dovuto a collisione (urto) con un’altra unità, ambedue i comandanti sono obbligati a prestare reciproca assistenza (a patto che ciò non comporti grave pericolo per la sua unità navale e per le persone che sono a bordo) e a fornirsi le informazioni necessarie per l’identificazione della propria imbarcazione. Qualora ciò non avvenga, il Comandante responsabile dell’omissione è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1032,00€ a 6197,00€.

Se viene riscontrato che i danni sono tali da pregiudicare la navigabilità o il governo dell’unità (che quindi possano venire a mancare i requisiti essenziali che deve avere uno scafo: galleggiabilità, impermeabilità e solidarietà), vanno eseguire le necessarie riparazioni; eseguite le stesse, l’Autorità marittima, ritirando la licenza di navigazione e il certificato di sicurezza dell’unità, impone una visita straordinaria e solo dopo che l’Ente certificatore abbia accertato che lo scafo sia stato ripristinato, l’unità viene resa nuovamente idonea alla navigazione.